Francesco Meli è uno dei tenori più affascinanti e richiesti del mondo.
Nato a Genova nel 1980, ha iniziato gli studi di canto a diciassette anni al Conservatorio Paganini della sua città e li ha poi proseguiti con Vittorio Terranova, affermandosi successivamente in vari concorsi lirici, compresi il Caruso, lo Zandonai e il Tosti.
Nel 2002 ha debuttato in Macbeth, Petite Messe Solennelle e Messa di Gloria di Puccini al Festival dei due Mondi di Spoleto, iniziando una strepitosa carriera nel repertorio belcantistico e rossiniano. Nel 2022 festeggia vent’anni di carriera, diciotto anni di collaborazione con il Teatro alla Scala e anche il ventesimo ruolo cantato nel teatro milanese. Difatti ha debuttato alla Scala a soli 23 anni ne Les Dialogues des Carmelites diretto dal M° Riccardo Muti, e vi è poi tornato negli anni successivi per Otello, Idomeneo, Don Giovanni, Maria Stuarda, Der Rosenkavalier, Carmen, Giovanna d’Arco, I due Foscari, Don Carlo, La traviata, Ernani, Tosca, Il Trovatore, Aida, L’elisir d’amore, Macbeth, Un ballo in maschera.
Nel 2004 ha debuttato come Nemorino in Elisir d’amore, cantando successivamente la parte in innumerevoli teatri. A partire dal 2005 ha aperto la stagione del Carlo Felice in Don Giovanni e il Rossini Opera Festival con una nuova produzione di Bianca e Falliero. Ha cantato ne Il Barbiere di Siviglia a Zurigo, in Don Giovanni al Théatre des Champs-Elysées a Parigi, La Sonnambula a Lyon per un’incisione Virgin a fianco di Natalie Dessay, nel Così fan tutte a Vienna diretto da Riccardo Muti dove è poi tornato per una nuova produzione di Anna Bolena, Maometto II al Rossini Opera Festival e a Tokyo, Torvaldo e Dorliska ancora a Pesaro per l’inaugurazione del Festival nel 2006, quindi il Duca di Mantova per i suoi debutti alla Royal Opera House e al Metropolitan Opera.
Dal 2009 ha abbandonato progressivamente i ruoli del Belcanto a favore di quelli più lirici: dopo I Lombardi alla prima crociata, Simon Boccanegra e Werther a Parma, ha debuttato i maggiori ruoli verdiani, e nell’anno verdiano del 2013 ha cantato in Simon Boccanegra, I due Foscari, Ernani e Nabucco all’Opera di Roma e a Salisburgo diretto da Riccardo Muti, Ernani al Metropolitan di New York, Macbeth diretto da Muti a Chicago, Simon Boccanegra a Vienna e alla Fenice, Un ballo in maschera a Parma, Roma, Arena di Verona e La Fenice, Il Trovatore alla Fenice e in nuove produzioni a Salisburgo, Covent Garden, Amsterdam e Monte-Carlo, I due Foscari a Los Angeles, Covent Garden e alla Scala, Giovanna d’Arco a Salisburgo e alla Scala per l’apertura di stagione, Don Carlo alla Scala, Aida al Festival di Salisburgo diretta da Riccardo Muti, nuove produzioni di Carmen a Madrid e al Covent Garden. Ha inaugurato per cinque volte la stagione della Scala, cantato nel concerto di apertura delle Olimpiadi a Torino e in quello di Expo 2015 a Milano, entrambi trasmessi dalla Rai.
Francesco Meli ha oltre cinquanta ruoli in repertorio ed è stato diretto dai maggiori direttori mondiali, lavorando regolarmente con Riccardo Chailly, Myung-Whun Chung, Fabio Luisi, Riccardo Muti, Christian Thielemann, Gianandrea Noseda, Antonio Pappano, Riccardo Frizza, Daniele Rustioni e Yuri Temirkanov.
Ha cantato in recital solistici alla Scala, Londra, Tokyo e San Pietroburgo, nel Requiem di Verdi con Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Fabio Luisi, Riccardo Muti, Lorin Maazel, Gianandrea Noseda e Yuri Temirkanov alla Scala, Londra, Parigi, Zurigo, Mosca, Salisburgo, San Pietroburgo, Tokyo e Vienna. Nel 2019, cantando ancora nel Requiem diretto da Muti, si è esibito per la prima volta con i Berliner Philharmoniker durante il Festival di Pasqua a Baden-Baden.
Per quanto riguarda il repertorio sinfonico, oltre al Requiem di Verdi ha in repertorio quelli di Mozart, Donizetti, Dvořák e di Andrew Lloyd Webber, Petite Messe Solennelle e Stabat Mater di Rossini, Messa di Gloria di Puccini e Mascagni, Inno delle Nazioni di Verdi, Stabat Mater di Dvořák e Pulcinella di Stravinsky. Nella musica da camera ha una predilezione per le Romanze di Tosti, Respighi ma anche Bellini, Donizetti, Rossini, Verdi, Duparc e Ravel. Ha inciso i Seven Sonnets of Michelangelo di Britten e Tre Sonetti del Petrarca di Liszt (Opus Arte).
Ha vinto il Premio Abbiati nel 2013 per le interpretazioni verdiane, La Maschera d’oro, l’Oscar della lirica, il Premio Zenatello all’Arena di Verona, il Premio Orazio Tosi, il Premio Carlo Alberto Cappelli, il Premio Pertile, il Premio Lugo, il Premio Prandelli, il Premio Mascagni, il Tiberini d’oro, l’ISO d’oro, la Targa Labò e il Pavarotti d’oro.
Dal febbraio 2020 è testimonial del Museo Renata Tebaldi di Busseto.
È presente in numerosi DVD pubblicati da Deutsche Grammophon, Unitel, Opus Arte.
Tra i suoi impegni più recenti, Simon Boccanegra a Londra, Genova e Vienna, Ernani e La Traviata alla Scala, Requiem di Verdi diretto da Riccardo Muti a Tokyo, Baden-Baden e al Festival di Salisburgo, Aida al Teatro La Fenice, ancora Aida ma in forma di concerto a Chicago con la Chicago Symphony Orchestra diretta da Muti. La stagione 2019/2020 comprende il Verdi Opera Gala a Piacenza, Giovanna d’Arco in concerto alla Monnaie, Ernani in concerto a Lione, Parigi e Vichy, Requiem di Verdi diretto da Muti alla testa della Chicago Symphony Orchestra al Musikverein di Vienna. Ha inaugurato la stagione 2019/20 alla Scala, cantando come Cavaradossi in Tosca, sotto la direzione di Riccardo Chailly e con la regia d David Livermore. Il 23 febbraio 2020, quando il Teatro alla Scala è stato chiuso per il covid, era impegnato proprio lì con Il Trovatore, altro suo ruolo distintivo del quale avrebbe celebrato la 50esima rappresentazione proprio con una delle repliche di febbraio.
La ripresa dell’attività nell’estate 2020 lo ha visto impegnato in Un ballo in maschera in forma di concerto al Maggio Musicale Fiorentino, in concerto col pianoforte al Teatro Municipale di Piacenza, alla Scala, alla Fenice, ai Festival della Valle d’Itria e del Parco Archeologico Scolacium, in concerto con l’orchestra all’Arena di Verona.
A fine agosto ha cantato nel Requiem di Verdi, diretto da Zubin Mehta, al Maggio Musicale Fiorentino. Quindi, ancora il Requiem con l’Orchestra e il Coro della Scala diretti da Riccardo Chailly nei duomi di Milano, Bergamo e Brescia. Nell’ottobre 2020 è stato Radamès nell’Aida in forma di concerto alla Scala, il 5 dicembre ha cantato ne I due Foscari in forma di concerto all’Opéra de Monte-Carlo.
Ha partecipato allo spettacolo “A riveder le stelle” che il Teatro alla Scala ha organizzato per il 7 dicembre 2020 in collaborazione con la Rai.
Ad inizio del 2021 ha compiuto un lungo tour in Giappone, in concerto e come Cavaradossi in Tosca al New National Theatre di Tokyo. Nel corso dell’anno si esibito in concerti e opere al Teatro Massimo di Palermo, Festival di Aix-en-Provence, Arena di Verona, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro Municipale di Piacenza, Teatro San Carlo, Bayerische Staatsoper. Nel novembre 2021 è uscito il suo primo album monografico, “Prima Verdi”. Nel dicembre 2021 ha cantato per la quinta volta per l’inaugurazione della stagione del Teatro alla Scala, come Macduff in Macbeth.
Nel 2022 ha cantato in vari concerti e gala, oltre che alla Semperoper Dresden (Aida), Teatro alla Scala e Lyric Opera of Chicago (Un ballo in maschera), Opera di Roma (Ernani), Margitszigeti Színház di Budapest (Tosca), Arena di Verona (La traviata), Royal Opera House (Aida) e Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (Ernani).
Nella stagione 2023 è atteso in altre tre produzioni del Teatro del Maggio (Don Carlo, La traviata e Carmen), prima di tornare alla Royal Opera House per cantare di nuovo come Radamès in Aida.
È direttore artistico e uno dei docenti dell’Accademia di Alto Perfezionamento per cantanti lirici del Teatro Carlo Felice di Genova